
La vertigine digitale non è una diagnosi clinica; è una descrizione metaforica dell’esperienza disorientante di vivere in un mondo costantemente stimolato e mediato digitalmente.
È la sensazione di essere sopraffatti dalle informazioni, bombardati da notifiche e perennemente legati a dispositivi che promettono connessione ma spesso offrono l’opposto.
La rivoluzione digitale ha alterato in modo irrevocabile l’esperienza umana. Pur promettendo una connessione e una facilità senza precedenti, questa trasformazione tecnologica ha paradossalmente favorito un clima di paura, divisione e incertezza esistenziale.
Siamo bombardati da informazioni, eppure ci sentiamo sempre più isolati. Inseguiamo connessioni fugaci online, eppure facciamo fatica a formare relazioni significative nel mondo reale.
Questo libro, Digital Vertigo, nasce da una profonda preoccupazione per questo pervasivo senso di disorientamento e ansia. Esplora le ansie della nostra era iperconnessa attraverso la lente della filosofia classica e contemporanea, in particolare le intuizioni di Søren Kierkegaard.

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